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Ricette

Masala curry di verdure

  • 1 cucchiaino di coriandolo in polvere
  • ½ cucchiaino di peperoncino in polvere
  • ½ cucchiaino di sale
  • ½ cucchiaino di paprika dolce
  • ½ busta di zafferano3 cucchiai olio di semi
  • un pizzico di semi di cumino
  • 1 cipollotto fresco
  • 10gr di zenzero fresco
  • 1 spicchi d’ aglio
  • ½ cucchiaino di curcuma
  • ½ tazza di acqua
  • 500gr di spinaci
  • 2 patate medie
  • 1 pomodoro
  • 1 melanzana piccola
  • 1 mazzetto di coriandolo fresco per decorazione

 

Tostare in una pentola con l’olio di semi tutte le spezie, quindi aggiungere il cipollotto a pezzi e l’aglio, lo zenzero tritato e quando si sarà imbiondito il tutto, aggiungere l’acqua.

Continuare a cuocere per qualche minuto, salare e mescolare. Continuare a cuocere fino a quando l’acqua non sarà evaporata e si sarà creata una crema morbida e speziata.

La salsa base per il Masala curry è pronta da utilizzare e va conservata in frigo per qualche giorno.

Lavare gli spinaci e tagliarli a pezzettoni. Bollire le patate con la pelle, lasciarle leggermente freddare, poi pelarle e tagliarle in cubi.

Saltare la melanzana a cubetti in padella con un goccio d’olio, quindi quando è cotta aggiungere gli spinaci e per ultimo i cubi di patate. Tenete il tutto a parte.

Prendere la salsa Masala curry e riscaldarla in una padella, aggiungere il pomodoro tagliato a pezzetti e infine il mix di spinaci e patate. A piacere è possibile decorare il piatto con un mazzetto di coriandolo fresco!

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RonzAdvisor

Cascina Cuccagna: una piccola oasi nel cuore di Milano

La Cascina Cuccagna si trova nel pieno centro di Milano in in fondo a via Muratori, zona Porta Romana. Le sue origini risalgono al 1600, all’epoca situata in aperta campagna e ora circondata da palazzi e condomini. Oggi è tornata a vivere e ricreare quello che viene definito il «ponte tra cultura contadina e città».

Dopo aver sentito i racconti di molti amici, ho deciso di fare un salto nella mitica Cascina Cuccagna e provare le specialità preparate dalla trattoria al suo interno: “Un posto a Milano”.

In realtà è molto più che una semplice trattoria. Le ricette sono pensate sulla base dei migliori prodotti stagionali del territorio, adatte a tutte le età e a tutte le tasche. Pane, pasta e dolci sono fatti in casa, verdura e frutta, farine e oli provengono da agricolture biologiche, molti senza glutine e tutti i prodotti sono rintracciabili

Dal momento che sono andato con alcuni amici ho avuto la possibilità di assaggiare più specialità, dall’antipasto al dolce che nell’insieme mi hanno colpito in maniera positiva. Ma andiamo per ordine:

Si inizia con un antipastino con speck Fotonico! Pane sublime fatto in casa, burro e peperoni bianchi. Avrei pasteggiato solo con quello.

Sautè di cozze semplicissime, forse  un po’ troppo piccante, come ho fatto notare allo staff. Risposta? Mi hanno offerto 2 dolci!!! Gesto apprezzatissimo che eleva senza dubbio il livello del servizio!

Per il primo ero alla ricerca di qualcosa di semplice ma goloso. Il cameriere mi ha consigliato questi spaghi con pomodorini, tonno e fiori di zucca, perfetti perché preparati con ingredienti di stagione! Piatto semplici e porzione abbondante.

Questa insalata di pollo e carote mi ha ricordato quella della mia nonna Maurilia, che spesso faceva questa insalata con gli avanzi del pollo arrosto del giorno prima! In un piatto così semplice la qualità delle materie prime diventa determinante. Non ha deluso le aspettative!

Un’ottima tartare di manzo Piemontese: porzione consistente, materia prima di qualità, l’avrei condita un po’ di più sopratutto con sale e pepe, ma devo dire promossa anche questa!

Considerazioni finali: locale che non ha deluso le mie aspettative in fatto di cucina e di location. Meglio andarci quando non si ha fretta essendo molto battuto vista la particolarità e la bellezza rustic chich, Il servizio potrebbe essere più veloce, ma in situazione di rush hour, ci sta!

Il prezzo è sicuramente abbordabile: in una ipotetica scala dall’1 a 5, dove il primo gradino è “molto economico”, direi che non va oltre il secondo!

A presto Cascina Cuccagna, alla prossima esperienza di gusto! ?

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Ricette

Arepas con salmone avocado e fiocchi di latte

Durante un viaggio in Sudamerica ho scoperto il sapore di queste fantastiche arepas! Possiamo dire che questa sorta di “pane di mais” sta al Venezuela così come le tortillas stanno al Messico! Per farcirle ho scelto salmone, avocado e del profumatissimo finocchietto ma ci si può sbizzarrire con gli ingredienti più vari senza dimenticare le varianti dolci.

  • 240gr farina di mais (harina Pan)
  • 300ml di acqua tiepida
  • Sale q.b.
  • 400gr di salmone fresco
  • 250gr di fiocchi di latte
  • 2 avocado maturo
  • 1 rametto di finocchietto
  • 1 limone
  • ½ bicchiere d’olio di semi

 

Per prima cosa dovrete preparare le arepas: versate in una bowl l’acqua tiepida e aggiungete poco per volta la farina di mais.

È importante aspettare che farina venga assorbita completamente prima di versarne dell’altra. L’impasto dovrà risultare malleabile.  Una volta pronto, lasciatelo riposare circa mezz’ora.

Preparate una tartare di salmone fresco, metterla in una bowl e dopo aprite l’avocado e ricavatene la polpa. Con un coltello tritate il finocchietto, grattate la buccia di limone e, per ultima cosa, aggiungete i fiocchi di latte e lavorate l’impasto con un cucchiaio.

Con l’impasto che avete lasciato a riposare, formate le palline che poi andranno stese con la tipica forma di arepas. Fate cuocere le arepas in padella antiaderente con un goccio d’olio di semi

Quando saranno cotte, aprite le arepas con un coltello e farcitele con il ripieno. Pronte per essere servite!

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Spago esteta al cavolo viola

Ragazzi, diciamolo: in cucina l’occhio vuole la sua parte! Oggi vi presento il mio spago esteta preparato con il centrifugato di cavolo viola, reso goloso dalla mozzarella affumicata e impreziosito dal caviale e dal sesamo al wasabi. Quando la settimana scorsa ho postato la foto del piatto in tanti mi avete chiesto la ricetta e quindi ho deciso di accontentarvi!

  • 320gr do spaghetti monograno Felicetti
  • 1/2 cavolo viola (estratto o centrifugato)
  • 125gr di mozzarella affumicata o scamorza affumicata
  • 50gr di caviale
  • 30gr sesamo al wasabi
  • 5gr cumino
  • Q.b. olio extravergine d’oliva
  • Q.b. sale e pepe
  • 1 cubetto di burro

 

Dopo aver pulito accuratamente il cavolo viola, ricavatene un centrifugato con un frullatore ad immersione. Versate l’estratto di cavolo viola in una padella capiente e aggiungete un filo d’olio extravergine, il sale ed il cumino. 

Nel frattempo, cuocete la pasta in acqua bollente e salata e scolatela al dente, a circa 2/3 del tempo suggerito in etichetta.

Terminate la cottura della pasta nel succo di cavolo viola, mantecandola con un cubetto di burro e dell’olio evo.

Comporre il piatto con: la pasta, delle fettine di mozzarella affumicata, il caviale e il sesamo aromatizzato al wasabi. Ecco la vostra pasta per veri esteti, un’esplosione di gusto per le papille gustative!

 

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Polpette di mare total black

Ma quanto sono golose queste polpette di mare? Io ne vado matto e mi diverto a prepararle a casa, anche quando ho poco tempo! Un piccolo consiglio: abbinantele ad una crema di accompagnamento preparata con il succo di arancia, la buccia, lo yogurt greco e il loro sapore risulterà ancora più unico!

  • 3 uova
  • 2 cucchiai di olio evo
  • 1 spicchio d’aglio
  • 200gr pan di grattato
  • 1 scorza di limone bio
  • 200 gr di filetto merluzzo fresco
  • 100 gr di olive nere
  • 1 bustina di nero di seppia
  • 200 gr di yogurt greco
  • 30 gr foglie maggiorana fresca
  • 1 arancia (succo e buccia)
  • q.b. sale e pepe

 

Sbattete l’uovo in una bowl con un pizzico di sale, pepe e la scorza grattugiata di un limone bio.

A questo punto unite il merluzzo tritato, il pan grattato (non tutto), le olive nere tritate e il nero di seppia.

Bagnate le mani con dell’acqua e formare delle polpettine. In alternativa per facilitarvi il lavoro utilizzare uno spallinatore da gelato! quindi disporre su una teglia ricoperta di carta da forno.

Lasciate cuocere in forno a 180°C per circa 10/15minuti.

Se lo desiderate potete creare una crema di accompagnamento con il succo di arancia, la buccia, lo yogurt greco e sale.

Se preferite delle polpette più croccanti, vi consiglio di ripassarle in padella con un filo d’olio!

 

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Ricette

Focacella con scamorza, crudo e fichi

Dai mix di farine vengono fuori dei lievitati davvero incredibili, proprio come questa focacella! In questo caso ho usato la farina di canapa per dargli una consistenza ed un sapore molto particolare, ma voi potete utilizzare le farine che vi piacciono di più! Il condimento è una vera chicca estiva: crudo, scamorza affumicata e fichi. Provatela a cucinare a casa e rimarrete sorpresi!

  • 300 gr di farina di canapa
  • 200 gr di farina 00
  • 1 cucchiaino di sale
  • 1 pizzico di zucchero
  • 1 panetto di lievito di birra
  • Q.b. acqua tiepida
  • 5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 200 gr di scamorza affumicata
  • 160gr marmellata di fichi
  • 8 fette di prosciutto crudo
  • 1 rametto di maggiorana fresca

 

Creare una fontana con le diverse farine della ricetta e successivamente versare l’olio.

Stemperare il lievito in mezzo bicchiere di acqua tiepida, quindi aggiungere lo zucchero e per ultimo, quando l’impasto avrà già una struttura, il sale.

Aggiungere poco per volta dell’altra acqua tiepida in maniera da dare al composto la giusta consistenza. In tal modo l’impasto rimarrà elastico e leggermente umido. Una volta fatto, lasciate riposare in una bowl coperta con pellicola per circa 40 minuti.

Fare preriscaldare il forno a 220°C, quindi stendere l’impasto in teglia con la forma di una focaccella. Cospargerlo con l’olio, quindi coprirlo di marmellata di fichi e metà di scamorza a cubetti.

Infornare per circa 20 minuti: per i primi 5 minuti di cottura tenere un contenitore con dell’acqua per aiutare la cottura dei lievitati oppure, se avete un forno con cottura a vapore, impostare il forno con 10% di vapore.

Trascorso il tempo previsto, sfornare e condire con la restante metà di scamorza,  la maggiorana fresca e delle fette di prosciutto crudo.

focaccella

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Progetti

#InviaggioconRonz…alla scoperta del Brabant!

Sapevate che dopo la cucina la mia più grande passione è proprio il travel? In realtà le due cose si fondono spesso, creando intrecci fatti di sapori che influenzano il mio stile culinario, aperto alla contaminazione internazionale!

Lo scorso weekend sono partito alla volta del Brabant, una regione olandese con un’identità green e moderna, riconoscibile nell’architettura, negli spazi cittadini ma anche nella cucina!

Questa regione, infatti, è una vera e propria fucina di talenti ed ha collezionato ben 21 stelle Michelin, vincendo il premio come ragione della gastronomia 2018!

 

 

Ma lasciate che vi racconti giorno per giorno questa fantastica esperienza!

 

Giorno 1

La prima tappa del viaggio è stata Eindhoven, non solo uno scalo aeroportuale per i turisti diretti ad Amsterdam, ma una città che negli ultimi anni ha fatto passi da gigante. I punti cardine sono indubbiamente design, focus sulla sostenibilità e buon cibo!

Il primo incontro con la cucina del Brabant è stato all”interno dell’hotel Pullman di Eindhoven Cocagne dove ho conosciuto Mark Leenders, Chef del Vestidijk 47.  Mark è un collega che ama utilizzare materie prime legate al territorio, valorizzandone i sapori con accostamenti particolari. Ho avuto il piacere di vedere da vicino il suo modo di lavorare, scambiare quattro chiacchiere sulla sua filosofia di cucina ed assaporare una gustosa colazione preparata dalle sue mani!

Per il pranzo ho fatto tappa al ristorante Tribeca (2 stelle Michelin). Qui la mano sicura ed esperta dello chef Jan Sobecki non mente: abbinamenti mai azzardati, ben equilibrati e una location davvero stilosa!

La cucina del ristorante è a vista, ed è possibile osservare all’opera la giovanissima brigata e lo chef in persona, con il quale ho anche avuto modo di interagire. Lo chef è un social addicted, istrionico e molto gentile!

Il tempo dei saluti e si passa ad un altro ristorante stellato! A due passi dal centro, immerso in una splendida macchia verde con tanto di laghetto, il ristorante “De Karpendonske Hoeve”, dove si sperimentano nuove tecnologie di food-printing 3D! In particolare ho conosciuto il mondo di Upprinting Food, una startup innovativa il cui obbiettivo è creare piatti stampati in 3D partendo da scarti alimentari. La loro mission? Contribuire alla causa per creare un mondo più sostenibile! 

Avete visto il biscotto che hanno creato con il mio logo? Pazzesco!

 

Per chiudere questa giornata incredibile alla scoperta delle eccellenze culinarie del Brabant, sono stato ospite a cena del ristorante Benz all’interno dell hotel Kazerne, una splendida oasi di design che cela un boutique hotel di 8 suite e 2 ristoranti!

Il primo di matrice italiana con pizza annessa, l’altro di “fine dining” con una chiara impronta Svedese data dal 24enne chef che lo dirige!

Giorno 2 

Sapevate che dal 1883 al 1885, Vincent van Gogh visse e lavorò a Nuenen? In questa pittoresca città ho fatto un tour sulle orme del celebre pittore! Nel Van Gogh Village Nuenen potrete conoscere la vita, l’opera e le fonti inspirazione di Van Gogh durante il suo primo periodo come pittore professionista!

Pranzo da De Lindehof (2 stelle Michelin), uno dei migliori ristoranti Olandesi ed Europei. Qui lo chef Soenil Bahadoer di origine Indiana, ha introdotto una cucina caratterizzata dall’uso di spezie e da raffinate tecniche!

Tutto da De Lindehof, è parte di uno spettacolo che va in scena ad ogni servizio!

Pomeriggio e sera visita a Den Bosch (la piccola Amsterdam del Brabant), una città fortificata dal carattere medievale dove si respira l’aria di un glorioso passato. L’attrazione che mi ha colpito di più? La cattedrale gotica di San Giovanni! In serata ho partecipato a Jazz in Duketown, un festival che attrae molti turisti ogni anno!

 

 

Giorno 3 

Prima di rientrare a casa, un’ultima visita a Tillburg, città ben curata che colpisce per la quantità incredibile di negozi e di locali dove fermarsi a mangiare o bere qualcosa. Qui si possono intravedere all’orizzonte impetuosi lavori di restyling urbanistico…

L’ultimo pranzo di questa esperienza è da Taste by Bij Dirk, piccolo bistrot sito a Den Bosch. Lo chef giovane, che ambisce sicuramente ad un riconoscimento culinario, è sulla buona strada!

In chiusura vorrei ringraziare l’ente del turismo NBTC (Ente Nazionale Olandese per Turismo e Congressi) e a Visit Brabant per avermi permesso di vivere questa tre giorni meravigliosa! Grazie Brabant, grazie Olanda, porterò per sempre con me il ricordo di questa esperienza unica!

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Ricette

Pacchero ripieno gratinato

I paccheri sono un tipo di pasta che si presta perfettamente per essere farcita. In questo caso, ho scelto un condimento classico di speck, spinaci e ricotta, ma il vero tocco in più è dato dalle nocciole tostate. Prova a replicare questa ricetta a casa tua e vedrai che esplosione di sapori unica!

  • 50 gr di besciamella
  • 50 gr di Parmigiano Reggiano
  • 200 gr di ricotta fresca
  • 100gr spek
  • 400 g di spinaci freschi o gelo
  • 1 uovo
  • 300 gr di paccheri
  • 40 gr di granella di nocciola
  • 2 spicchi d’aglio
  • 3 cucchiai di olio EVO
  • Sale e pepe q.b.

 

Come prima cosa portate a bollore una casseruola con dell’acqua salata e fate cuocere i paccheri.

In una padella, fate imbiondire l’aglio in camicia con un filo d’olio evo e aggiungete lo speck che dovrete tagliare a julienne. Unite gli spinaci freschi, quindi cuoceteli secondo il vostro gusto.

 

Quando saranno cotti tritateli e metteteli in una bowl con la ricotta, metà besciamella e l’uovo. Aggiungete infine il parmigiano reggiano ed aggiustate di sale e pepe.

Una volta che la pasta avrà raggiunto la cottura al dente scolatela e accendete il forno, portandolo ad una temperatura di 180°C.

Mentre il forno sta raggiungendo la temperatura desiderata, mettere in una sac a poche il ripieno di spinaci, quindi dopo aver scolato i paccheri e averli fatti raffreddare, farciteli uno per uno.

 

Per finire coprite i vostri paccheri con la besciamella e con della granella di nocciola preventivamente tostata in una piccola padella.

A questo punto mettete la pirofila con i paccheri in forno e lasciateli cuocere per circa 10 minuti. I vostri paccheri sono pronti per essere portati a tavola!

 

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Torta di banane di Salvador Dalì

Forse molti di voi non sanno che il grande Salvador Dalì era un’artista a 360° che, tra le sue passioni, annoverava anche quella per la cucina! La ricetta che sto per presentarvi, proviene proprio da un suo ricettario ed il suo gusto vi lascerà a bocca aperta! Scopriamo insieme come preparare la torta di banane di Salvador Dalì!

  • 250gr di farina 00
  • 100gr di burro
  • ½ bicchiere d’acqua
  • 2 uova
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 8 limoni
  • 200gr di zucchero
  • 4 cucchiai di rhum
  • 4 biscotti secchi avanzati
  • 3 banane

 

Lasciate il burro fuori dal frigorifero per 2/3 ore poi, tagliatelo a cubetti e mettetelo al microonde per 15 secondi.

Disponete la farina a fontana e potete al centro di questa il burro e un pizzico di sale.

Sciogliete i due cucchiai di zucchero nell’acqua ed una volta sciolto aggiungetelo alla farina e al burro. Quando si sarà incorporato, aggiungete le uova una per volta. Avvolgete l’impasto con la pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero per due ore.

Pelate due limoni con un pelapatate e bollite la zeste in poca acqua per 5 minuti, quindi tagliatela a julienne.

torta di banane  

Spremete cinque degli otto limoni, i rimanenti 3 tagliateli a rondelle fini e metteteli in una padella insieme alle zeste, al succo del limone e 200gr di zucchero. A questo punto fate cuocere per 20 minuti a fuoco lento.

Nel frattempo, schiacciate i biscotti secchi e versatevi sopra il rum. A questo punto togliete dalla padella le fette di limone e tenetele da parte, quindi aggiungete a questo “sciroppo” i biscotti con il rum e fate cuocere il tutto ancora cinque minuti.

 

La vostra frolla è pronta per essere stesa in una tortiera ad un altezza di 1 cm. Ma ricordate di forarla prima!

Versate quindi la base di limone e biscotti, coprite con le fette di limone candito e con delle fette di banana, ancora una spolverata di zucchero e il gioco è fatto! Non vi resta che cuocere a 210C per 25 minuti circa.

Guardate un pò il mio risultato e provate a preparala anche voi a casa!

 

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Linguine con triglia e pesto mediterraneo

Immaginate di essere seduti in terrazza, il mare davanti a voi, con una leggera brezza marina che soffia per rinfrescarvi. In questo contesto immaginate di gustare le mie linguine con la triglia (marinata), profumate con un buon pesto mediterraneo fatto in casa. Siete pronti a scoprire questa seconda ricetta? Buona lettura allora!

  • 320g di linguine di grano duro
  • 300g di filetti di triglia
  • 80g di basilico
  • 30g di parmigiano reggiano
  • 20g di pecorino
  • 1 arancia buccia
  • 8 mandorle senza pelle
  • 4 pomodorini arrosto
  • il succo di 1 limone
  • q.b. olio extra vergine d’oliva
  • q.b. Sale e zucchero
  • q.b. Fiori eduli

 

Dopo aver pulito le vostre triglie e rimosso le lische tagliatele a cubetti. Versate in una ciotola del succo di limone, olio extra vergine d’oliva, un pizzico di sale e lo zucchero. Immergete i cubetti di triglia e lasciateli marinare.

Adesso preparate il pesto mediterraneo versando in un bicchiere di un frullatore il basilico, il pecorino, del parmigiano grattugiato e infine le mandorle. Se volete aggiungete la buccia d’arancia, un pizzico di sale e l’olio extra vergine d’oliva a filo.

Frullate il tutto con un frullatore a immersione fino a ottenere una salsa morbida e fluida. Una volta che il pesto è pronto fate cuocere le linguine al dente in abbondante acqua salata.

Quando saranno pronte scolatele direttamente in una padella. Non c’è bisogno di accendere il fuoco perché la pasta si mantecherà con il calore residuo della cottura.

Versate il pesto nella padella poco per volta e fate saltare gli spaghetti.

 

Impiattate le linguine e aggiungeteci sopra i pezzettini di triglia marinata e i pomodorini datterini scottati in padella. Condite con un filo d’olio extra vergine d’oliva e decorate con qualche fiore commestibile (vi consiglio i fiori eduli).

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